giovedì 11 luglio 2013

Calazio: tutte le cause

Non sempre è possibile identificare una causa specifica per un calazio. Tuttavia le infiammazioni sono più comuni (e dunque maggiormente riscontrabili) nei pazienti con blefarite e rosacea. I soggetti con rosacea, condizione caratterizzata da un arrossamento del viso e da rigonfiamenti sotto la pelle (papule e pustole), sono più predisposti a soffrire di alcuni problemi agli occhi come la blefarite e, appunto, il calazio. Le cause stesse della rosacea possono essere difficili da individuare, anche se l'ambiente e i fattori di tipo ereditario sembrano essere tra i più rilevanti. Inoltre, alcuni microrganismi presenti nella zona alle radici delle ciglia, possono incidere in modo significativo, intensificando l'infiammazione intorno all'occhio.

E' importante non schiacciare o cercare di "far scoppiare", un calazio http://www.calazio.it/, in quanto questo potrebbe diffondere l'infezione nel tessuto circostante palpebra. E’ inoltre fondamentale non truccare gli occhi o indossare le lenti a contatto fino a d quando il calazio è completamente guarito. Il calazio di solito risponde bene al trattamento, anche se in alcune persone potrebbe riformarsi. In questo caso, se un calazio ritorna nello stesso posto, l’oculista potrebbe suggerire al paziente una biopsia (in sostanza viene rimosso chirurgicamente un piccolo pezzo di tessuto perché possa essere esaminato e studiato), al fine di escludere problemi più seri e scongiurare eventuali complicazioni.

Calazio: come rimuoverlo

Se un calazio procura sintomi particolarmente fastidiosi e significativi (ad esempio offuscamento della vista o riduzione del campo visivo) , o questi si protraggono per settimane, potrebbe essere necessario rimuovere il nodulo chirurgicamente. In effetti un calazio di dimensioni rilevanti, può premere sulla cornea creando, in modo temporaneo, una irregolarità sulla superficie dell'occhio. Questa alterazione rischierebbe di portare all’astigmatismo con una conseguente visione annebbiata. L’intervento, eseguito attraverso un'incisione nella parte interna, non lascia alcuna cicatrice visibile. La chirurgia oculare del calazio è eseguita in day hospital. Ciò significa che il paziente non deve rimanere in ospedale dopo l’operazione. Inoltre, l’intervento chirurgico di rimozione del calazio è effettuato in anestesia locale (solitamente l'anestetico utilizzato è dello stesso tipo di quello comunemente usato dai dentisti) in modo che il paziente non avverta dolore durante la procedura. Chiaramente, più piccolo è il calazio, più facile e veloce è l'intervento chirurgico. Un calazio non è un tumore e non ha potenziale maligno. Chiunque può sviluppare un calazio, ma se si soffre di blefarite, una malattia che colpisce i margini palpebrali, le probabilità potrebbero essere maggiori.

Terapia per il calazio

Il farmaco orale più comunemente prescritto per la blefarite e, in generale, le disfunzione delle ghiandole di Meibomio è la doxiciclina (antibiotico). Anche se talvolta possono essere prescritti la tetraciclina e la minociclina, entrambi appartenenti alla stessa famiglia di farmaci antibiotici, la doxiciclina tende ad essere meglio tollerata. E’ importante inoltre sottolineare che gli antibiotici topici e orali sono di solito inefficaci quali trattamenti diretti per il calazio nel caso in cui questo non presenti alcun componente attiva di tipo infettivo. Diversamente, tale approccio diviene necessario per curare la condizione di gonfiore e rossore.

Rimedi naturali per calazio

Gli impacchi caldi possono essere utili. Tenere un asciugamano bagnato (inumidito con acqua calda pulita) sulla palpebra per circa 5-10 minuti e per quattro volte al giorno, contribuirà a ridurre il gonfiore e a favorire il drenaggio della ghiandola. L'impacco caldo dovrebbe infatti consentire alla ghiandola di aprirsi e a svuotarsi del liquido biancastro (tavolta tendente al giallo) che l’ha ostruita. E’ consigliabile farsi prescrivere dal proprio medico un collirio o, se si sospetta una infezione di tipo batterico, una pomata di tipo antibiotico. L’iniezione di una farmaco steroideo nell'area del nodulo potrebbe altresì contribuire a ridurre l'infiammazione in atto.

Definizione di calazio

Il termine calazio deriva da una parola greca che significa "piccolo nodulo". Un calazio, simile ad una ciste, si forma quando una ghiandola presente nella palpebra (detta di Meibomio), produttrice di una sostanza grassa e lubrificante per molti versi simile al sebo secreto dalla palle, si ostruisce .

Il calazio contiene generalmente pus e secrezioni grasse (lipidi) che normalmente aiutano a lubrificare l'occhio, ma che, nella condizione di infiammazione della palpebra, rimangono bloccate nel condotto e non possono più defluire. Il calazio si presenta come un nodulo duro localizzato nella palpebra superiore o inferiore, le cui dimensioni possono essere tali da procurare dolore, al punto da rendere necessario intervenire sul calazio con asportazione e intervento chirurgico. Il gonfiore può avvenire gradualmente e manifestarsi nel corso di alcune settimane. E’ opportuno rivolgersi al proprio oculista o piuttosto a un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento (anche chirurgico) delle malattie degli occhi, se l’arrossamento o il gonfiore delle palpebre non tendono a migliorare nell’arco di alcuni giorni.